Spazzini «fai da te» in campo Pulito il retroduna di Principina

Grosseto

ANCHE quest’anno una decina di volontari hanno partecipato, nei giorni scorsi, alla giornata dedicata alla pulizia del retroduna costiero tra Principina Mare e più o meno il porto di Marina di Grosseto (la zona da tutti conosciuta come Shanghai). Liberi cittadini e rappresentanti di associazioni costituite come «Dritti alla meta» e la Pro loco di Marina e Principina. Tra questi anche Romualdo Vigilucci, uno dei promotori storici dell’iniziativa. Decine i sacchi neri giganti riempiti della spazzatura trovata sulla spiaggia, anche se a quanto pare c’è una notizia positiva. «EFFETTIVAMENTE i sacchi che abbiamo riempito – racconta Vigilucci – sono stati una ventina, ma il loro numero è di gran lunga inferiore a quello dello scorso anno e degli anni ancora precedenti. Speriamo che andando avanti così possa arrivare l’anno in cui non dovremo più raccogliere nulla. Da quando abbiamo iniziato, ed era il 2013 – prosegue Vigilucci – i rifiuti sono sempre diminuiti in quantità. È buon segno». I VOLONTARI hanno lavorato per l’intera mattinata di sabato raccattando ogni genere di rifiuto trovato in mezzo alla sabbia. Rifiuti abbandonati da turisti come ombrelloni o bottiglie di plastiche, ma anche misteriosi – si fa per dire - pezzi di polistirolo volati via dalle barche e poi approdati a terra. Si tratta delle cassette del pesce, quelle bianche con le quali i pescatori portano il pescato al mercato. «È UN po’ di tempo – riprende Vigilucci – che comincia a farsi vedere anche questo tipo di rifiuto. All’inizio abbiamo pensato si trattasse di una presenza occasionale, e invece proprio con la pulizia delle dune realizzata sabato abbiamo notato decine di queste cassette per i pesci. Non sembra dunque un episodio isolato. Secondo alcuni, queste cassette, ammassate sui pescherecci, possono finire in mare nei giorni un po’ ventilati. Poi dal mare arrivano sulla spiaggia. Il guaio è che alcune di queste non sono integre e come si sa il polistirolo si frantuma. Difficile, se non impossibile, poi andare a recuperare e ad eliminare tutto l’inquinamento prodotto dai singoli pezzi. Comunque quello che abbiamo realizzato pochi giorni fa devo definirlo un intervento ottimale, credo che le dune siano già pronte per una nuova stagione turistica».

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