L’assessore Salvi spiega i motivi della decisione sulla raccolta dei rifiuti: «Con i cassonetti ‘intelligenti’ il servizio funziona meglio»

Montevarchi

Si è concluso tra mille polemiche il passaggio dal porta a porta ai cassonetti intelligenti a Montevarchi, secondo step del nuovo sistema di raccolta dei rifiuti e che ha interessato i quartieri del Pestello e della Ginestra e altre zone collinari. I cittadini a più riprese hanno manifestato il loro dissenso per la cancellazione del servizio attivo da anni, segnalando varie criticità. Rilievi che hanno spinto l’assessore all’Ambiente Angiolo Salvi a tornare a fare il punto della nuova organizzazione. E l’esponente di giunta ha sottolineato che le difficoltà riscontrate il primo giorno dipendevano dal maltempo causa principale dei ritardi nel ritiro. A oggi, il porta a porta rimane solo nelle vie Chiantigiana e di Moncioni, Ventena e Poggio Cuccule, ma sarà interrotto entro novembre e in ogni caso una settimana dopo l’installazione dei nuovi contenitori. Nel frattempo sono stati organizzati due incontri con i residenti che si terranno giovedì prossimo a Ricasoli e venerdì a Moncioni, con inizio alle 21. Dati alla mano, l’amministratore ha poi ricordato che laddove sono in funzione i cassonetti ad accesso controllato la differenziata ha raggiunto il 49 per cento. «Con sole 42 isole ecologiche nuove a Montevarchi Nord – ha continuato - abbiamo ottenuto un aumento di oltre il 10 per cento toccando punte mai raggiunte in passato. Se proseguiremo con questo trend, l’anno venturo saremo in grado di diminuire la Tari. Già nel 2018 la riorganizzazione ha consentito economie per più di 150 mila euro con risparmi in bolletta». Ed è diminuita anche la spesa per la rimozione dei materiali, spesso ingombranti, abbandonati: «Abbiamo lavorato per contrastare il malcostume intensificando i controlli con l’ausilio di ulteriori telecamere e i risultati si vedono: nel 2014 erano stati 2500 gli interventi di recupero con un costo di 64 mila euro; nel 2016 sono scesi a 2145 per 53 mila euro; nel 2018 a 1600 gravando sulle nostre finanze per 39 mila euro. Va rimarcato, tuttavia, che qui il problema da tecnico e logistico diventa culturale e di educazione civica ai comportamenti corretti». Altro nervo scoperto le 6card, le tessere associate alle utenze Tari che consentiranno, non appena il piano andrà a regime, di sbloccare i contenitori informatizzati. «Sono state inviate a luglio e agosto, ma in molti non le hanno ricevute, senza contare i tanti che non le hanno attivate. Al momento su 16 mila arrivate a destinazione, solo 6 mila risultano abilitate». Salvi ha quindi colto l’occasione per chiedere agli abitanti di registrarsi seguendo le modalità previste, ovvero telefonando o rivolgendosi direttamente all’Uban Center e all’Ufficio Ambiente o utilizzando internet. «Alla fine del 2019 riusciremo ad aggiornare il data base con i nuovi iscritti alla Tari e questo darà modo al gestore Sei Toscana di stampare i nuovi ruoli e le tessere eventualmente smarrite che saranno distribuite nel corso dei primi mesi del 2020. Ricordo comunque che sarà possibile almeno nel primo scorcio dell’anno venturo aprire il cassonetto senza la tessera. Che servirà per registrare i conferimenti di ciascuna utenza, primo passo verso l’adozione della tariffa puntuale». Ultima, ma non secondaria, la questione dei pannolini e pannoloni. Anzichè negli attuali bidoncini bianchi, che verranno tolti tra pochi giorni, dovranno essere gettati nell’indifferenziato. «Il conferimento per scarti del genere è e resterà libero e illimitato – è la chiosa del’assessore – e non concorre a stabilire il quantum da pagare».

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