Abete: «Pubblico e privato operino insieme per il patrimonio artistico nazionale»

Dipartimento di Studi Aziendali e Giuridici dell'Università di Siena, con il patrocinio del Comune di Siena, ha organizzato un Convegno Internazionale di Studi dal titolo «L'opera d'arte nel mercato. Principi e regole» svoltosi venerdì e sabato presso la Sala San Donato, all'interno di Rocca Salimbeni, sede storica della Banca Monte dei Paschi di Siena. Le due giornate di incontri sono realizzate anche grazie alla collaborazione e supporto di Banca Monte dei Paschi di Siena, di Civita, di Sei Toscana e di Fises. Al Simposio hanno partecipato illustri giuristi, aziendalisti e direttori di musei, italiani e stranieri. I relatori, nei due giorni congressuali, hanno trattato le più attuali questioni giuridiche ed aziendali dell'arte: dalla tutela dell'immagine dei beni culturali, alle regole stilla circolazione dell'opera d'arte, dalla fiscalità delle erogazioni liberali ai percorsi di valorizzazione dei beni culturali. Il Convegno ha dato vita anche alla riflessione sull'opportunità di realizzare, a Siena, un'offerta formativa postlaureani sulle tematiche giuridiche ed aziendali dell'arte, dei beni culturali e del turismo, anche per rispondere alla crescente richiesta di figure professionali in questosettore. La città, grazie alle sue istituzioni culturali, è pronta ad offrire le più valide garanzie per la nascita di un master d'eccellenza dalla vocazione internazionale in questo settore. Tra gli intervenuti: Stefania Bariatti, Presidente della Banca MPS, e Luigi Abete, Presidente eAmministratore Delegato di Civita Cultura Holding (nella foto) che ha la sua formula per spiegare perché pubblico e privato debbano operare insieme per valorizzare lo straordinario patrimonio artistico nazionale. «Questo è un gioco win win - come ha spigato a La Nazione di Siena -, nel senso che o vincono insieme o pubblico e privato perdono entrambi. Bisogna trovare forme, rnodelli, sistemi che valorizzino i musei e li rendano fruibili più facilmente. Attirare visitatori con eventi o appuntamenti, diminuire le file d'attesa, aumentare il tempo dedicato ad ammirare capolavori, è un vantaggio sia per i proprietari dei musei, sia per i privati che gestiscono i servizi collaterali». Civita attualmente gestisce servizi in circa 70 musei e poli muscali in Italia, fattura attorno agli 80 milioni di curo e dà lavoro a quasi 600 persone, toccando anche picchi più alti. Oltre a Civita Holding, c'è Opera che gestisce musei in Toscana, soprattutto a Firenze e Siena. Che da sola rappresenta unafetta importante del nostro fatturato e dei dipendenti. «Andiamo avanti nella formazione,sulla quale Civita - ha concluso l'ad di Civita - sta già lavorando per formare nuovi professionisti del turismo culturale. In sinergia con il Comune e con l'ateneo facciamo nascere anche impiegati e quadri del settore, operatori che rappresentano il primo, e spesso l'unico, interfaccia con i visitatori. Sarebbe la ricetta ideale per far vincere sia pubblico che privato».

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