Sei Toscana non rinnova il contratto a Cooplat

LA DECISIONE è stata presa all’unanimità, anche perché i consiglieri d’amministrazione espressione di Cooplat non hanno partecipato al voto. Dal 1° genaio 2020 il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti in provincia di Grosseto non sarà affidato più alla cooperativa che lo gestisce da quattro anni. E che ha anche una quota di Sei Toscana. Nonostante questo, il consiglio presieduto da Leonardo Masi ha scelto di non prorogare il contratto da circa 20 milioni di euro a Cooplat. C’era in ballo l’idea di allungarlo per 5 anni, ma la tensione all’interno della società era arrivata al diapason. Per questo, meglio tracciare una riga e separare le due questioni. Perché la mancata proroga? I manager di Sei Toscana avrebbero affidato a due consulenti di alto livello, Paolo Campobasso, già vicepresidente del gruppo Unicredit, e il professor Salvatore Vicari della Bocconi, due rapporti sulla sostenibilità economico-finanziaria del contratto e sul rispetto delle clausole e degli accordi. Ma per mesi Cooplat avrebbe rifiutato di fornire i dati ai due consulenti, negando loro l’accesso a bilanci e documenti. Risultato? Entrambi hanno evidenziato l’esistenza dei presupposti per l’interruzione. E il professor Vicari ha fatto i conti solo con i dati forniti da Sei, ovviamente concludendo che quel contratto non era poi così vantaggioso per la società. L’effetto della mancata proroga sarà che i 180 dipendenti di Sei ‘girati’ a Cooplat per la gestione del servizio e il parco automezzi, tornerà alla casa madre. Che risparmierà quei milioni e chiederà conto anche degli investimenti programmati e da fare. Nel cda di Sei Toscana si è parlato anche delle lamentele degli utenti grossetani sul servizio di raccolta e smaltimento rifiuti, che sarebbero nettamente superiori a quelle delle altre zone di ambito. Sarebbero contenti anche i sindacati dello stop al contratto. Perché i dipendenti distaccati avevano conservato il contratto collettivo di Utilitalia, mentre Cooplat avrebbe preferito prevedere quello delle cooperative. Naturalmente meno vantaggioso per il personale. Lo stop potrebbe rivelarsi indolore per tutti. Estra, la società che punta ad avere più ruolo in Sei Toscana, vorrebbe le quote di Cooplat, noi i contratti di servizio. E la stessa cooperativa avrebbe scorporato il settore ambiente dalle altre attività, perché avrebbe contratti in province diverse. Un divorzio quasi consensuale, dunque. O almeno annunciato. Nei prossimi mesi si capirà chi dovrà gestire i servizi ambientali a Grosseto.

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