Banchi di scuola in plastica riciclata Ecco la prima classe tutta ecologica

Grosseto

«Nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma». Prende in prestito la legge della conservazione della massa, una delle principali della meccanica classica, il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, per presentare alla stampa gli arredi scolastici in plastica riciclata che per la prima volta in Italia andranno a sostituire i vetusti elementi in legno, ormai logori, scheggiati e dunque pericolosi. Ieri mattina, nella sala del Consiglio comunale i giornalisti chiamati a raccontare questa novità hanno trovato ad accoglierli un esempio fisico della prima classe ecosostenibile del Paese. Quaderno in carta riciclata, penna in plastica riciclata, banco con l’intelaiatura in ferro (lo ‘scheletro dei vecchi banchi di formica viene infatti recuperato) ma pianale e sottobanco in plastica riciclata, seggiola colarata anch’essa in plastica riciclata. Se non bastasse, c’era anche una piccola libreria in materiale riciclato. A illustrare il progetto, oltre al sindacoVivarelli Colonna, anche l’assessore ai servizi ambientali del Comune, Simona Petrucci, e Alessandro Canovai direttore generale della Revet, società di Pontedera dove confluisce l’80% dei rifiuti differenziati della Toscana e dove con particolari processi e abilità, dai materiali di scarto si riescono a produrre oggetti utili per la quotidianità pronti, appunto, a essere riusati con finalità diverse. Così, in questo caso, la plastica riciclata a Grosseto e in tutte le altre località della Toscana da rifiuto si trasforma in un banco di scuola: bello, colorato, resistente, pulito, inodore. È la materializzazione del concetto ‘economia circolare’; un esempio concreto che si può toccare con mano. «Non si fa altro che parlare di plastic-free e di ecosostenibilità, maquasi sempre ci si ferma lì: all’enunciazione del principio – ha detto in conferenza stampa l’assessore Simone Petrucci – Abbiamo voluto fare un passo in avanti cercando di dare attuazione pratica al concetto di trasformazione e riuso. E abbiamo deciso di partire dalle scuole perché le giovani generazioni sono al centro delle politiche di questa amministrazione e lo testimoniano gli altri progetti che in questi anni abbiamo portato avanti con le scuole in tema di ambiente e sostenibilità». «Siamo orgogliosi di essere i primi in Italia a poter vantare questa idea – commenta Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di Grosseto -: è il prosieguo naturale di quella che abbiamo con fierezza chiamato la rivoluzione dei rifiuti che, oggi, fa un ulteriore salto di qualità. I nostri ragazzi capiranno che la plastica può tornare ad avere una nuova vita. Continua così il nostro impegno nella divulgazione delle corrette pratiche ambientali nelle scuole elementari e medie della nostra città che fino ad oggi ha coinvolto oltre 3mila studenti per sensibilizzare le giovani generazioni ad abitudini che realmente possono fare la differenza nella salvaguardia del pianeta».

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