Occhi elettronici contro i furbetti Il sistema è collegato con l’Arma

Monteriggioni

PRENDIAMO una telecamera, di quelle nuove, ad alta definizione e con visione grandangolare; moltiplichiamo le sue capacità e le sue potenzialità per 98 ed avremo la misura dell’efficacia del modello di videosorveglianza che, da ieri, è attivo su tutto il territorio comunale di Monteriggioni. Un territorio vastissimo, costellato da frazioni e piccoli centri abitati, che sarà controllato giorno e notte, 24 ore su 24, da «occhi elettronici» posizionati lungo le strade, nei punti nevralgici del traffico, in prossimità degli edifici pubblici e nei pressi di strutture e luoghi sensibili, individuati dal Comune insieme al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica di Siena. Tutto ciò che registrano è visibile in tempo reale dalla sala operativa del Comune, ma anche dal comando della compagnia carabinieri di Poggibonsi, competente per territorio e prima delle quattro compagnie provinciali dell’Arma ad essere dotata del nuovo, importantissimo strumento. Uno strumento che presto sarà a disposizione dei comandi di tutte le forze dell’ordine della provincia e che, per le sue caratteristiche tecniche, consente non solo il controllo del territorio in tempo reale, ma anche la ricerca per giorni, per orario, per luoghi e perfino per targa: inserendo nel sistema la targa di un’auto ricercata o sospetta, ad esempio (circa un terzo delle telecamere attivate è in grado di leggere le targhe dei mezzi in transito), le forze dell’ordine sono immediatamente in grado di sapere se e quando la macchina è entrata nel territorio, i percorsi che ha fatto e quando e dove ne è uscita, perché tutti gli accessi e tutte le uscite sono videosorvegliate. L’alta definizione consente, poi, una visione pressoché perfetta anche dei più piccoli dettagli. Il sistema monteriggionese (costato 158.000 euro, con 15.000 euro di finanziamento regionale) è inserito nella rete Terre Cablate, di proprietà del consorzio omonimo che lo gestisce da un punto di vista tecnico e di cui tutti i Comuni sella nostra provincia sono soci: questo garantisce sia il totale rispetto della privacy, perché la visione dei filmati è possibile solo nel circuito chiuso della rete e ad un numero limitato di operatori autorizzati (non c’è nessun rischio, insomma, che le riprese diventino di dominio pubblico o che finiscano sui social, a meno che questo non sia ritenuto utile, ad esempio, per un’importante indagine giudiziaria e non sia espressamente autorizzato), sia una facile difesa dalle violazioni da parte di hacker, sia, infine, la possibilità di un progressivo allargamento del sistema all’intero territorio provinciale. Non solo indagini di polizia, fra gli scopi della videosorveglianza di Monteriggioni: il modello di telecamere adottate e il sistema di controllo, infatti, permettono di individuare i responsabili di azioni illecite come l’abbandono di rifiuti o il danneggiamento e permettono alla polizia municipale di analizzare i flussi di traffico per individuare luoghi e orari delle maggiori criticità.

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