Sei, con l’utile è tornata la pace Sì al bilancio: + 600 mila euro

FAR di necessità virtù e tenersi aggrappati a un’azienda con giro d’affari di quasi 180 milioni di euro l’anno. Dopo le polemiche, i messaggi a distanza, le guerre giudiziarie fra soci pubblici e privati, l’assemblea dei soci di Sei Toscana – gestore unico dei rifiuti della Toscana Sud, vincitore di una gara di servizio da oltre 3 miliardi per vent’anni – ha approvato all’unanimità il bilancio dell’esercizio 2018. Se un anno fa, di fronte alla perdita di 4 milioni era scoppiata la guerra, i soci si sono trovati tutti d’accordo attorno a un utile di poco meno di 600mila euro. Pace fatta dunque. Tant’è che i soci hanno approvato un rendiconto che registra un valore della produzione di circa 178 milioni (in crescita di 9 rispetto all’anno precedente), con un utile di 586.695 euro. Il bilancio dice che nel 2018 Sei ha gestito 526.685 tonnellate di rifiuti urbani e assimilati (+9.814 tonnellate rispetto al 2017) in un bacino di più di 900 mila abitanti, con una produzione pro-capite media intorno ai 585 chili ad abitante. E nel 2018 si registrano investimenti per un valore di poco inferiore ai 9 milioni che hanno consentito interventi su attrezzature e strutture adibite alla raccolta e l’acquisto di nuovi mezzi (per circa 1,3 milioni) adibiti allo spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti. «La struttura – dice Leonardo Masi, presidente di Sei – ha lavorato per risanare i conti tenendo alta la qualità dei servizi svolti sul territorio. È un risultato raggiunto anche grazie al recuperato rapporto con i Comuni ed Ato, legame rinsaldato anche dall’approvazione del corrispettivo d’ambito e dall’accordo di conciliazione stipulato pochi mesi fa. Il piano industriale approvato prevede investimenti per quasi 50 milioni. Da qui l’azienda è pronta a ripartire». L’assemblea ha poi nominato i 9 componenti del nuovo cda. Sono riconfermati Stefano Bina, Stefano D’Incà e Marco Mairaghi (attuale amministratore delegato), indicati da Sta; confermati anche Leonardo Masi (già presidente), indicato da Sienambiente e Filippo Severi, indicato da Csai, proprietario di Podere Rota. Le new entry di Sienambiente sono Massimo Cini e Fabio Menghetti. Estra (società che ha acquisito Ecolat e la sua partecipazione in Sei Toscana) manda in cda Daniela Fantacci e Bernardo Lombardini Pannilini. Nella prima seduta convocata per la prossima settimana, i nove eleggeranno presidente e Ad, oltre alla scelta del direttore generale. Sembra scontata la conferma di Masi come presidente e di Mairaghi ad.

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