Cresce l’occupazione nelle aziende di servizio pubblico locale: +2,6% dal 2009 al 2012, trainata soprattutto dai settori dei rifiuti (+7%) e dell’idrico (+0,7%). Presentati a Firenze i dati dell’indagine di Confservizi Cispel Toscana

Cresce l’occupazione nelle aziende di servizio pubblico locale: +2,6% dal 2009 al 2012, trainata soprattutto dai settori dei rifiuti (+7%) e dell’idrico (+0,7%). Presentati a Firenze i dati dell’indagine di Confservizi Cispel Toscana

Lo studio di Confservizi Cispel Toscana, presentato il 15 dicembre a Firenze, è una boccata di ossigeno nel panorama recessivo che ha colpito duramente anche la Regione Toscana. Le aziende dei servizi pubblici locali che operano nella nostra regione garantiscono, infatti, un contributo superiore al 2% del Pil toscano. Una realtà quella delle oltre 200 imprese associate a Confservizi Cispel Toscana, che annovera 15.000 dipendenti, registra 3 miliardi di euro di fatturato e 500 milioni di investimenti all’anno. “Un settore – ha detto il Presidente dell’Associazione, Alfredo De Girolamo - che si conferma strategico per lo sviluppo economico e che, nonostante la crisi, registra aumento di fatturato, investimenti e stabilità occupazionale”. “I risultati emersi dall’indagine che abbiamo condotto in Toscana – prosegue De Girolamo – ci confermano che le aziende di igiene ambientale, del trasporto pubblico locale, dell’energia e delle risorse idriche, in questi anni di crisi, caratterizzati anche dal continuo succedersi di provvedimenti legislativi tesi a riformare il mercato del lavoro italiano e a favorire il rilancio dell’occupazione ma che fin qui non hanno portato ad effettivi segni di miglioramento sia a livello occupazionale che sociale, hanno visto crescere i livelli occupazionali e anche il numero di rapporti di lavoro stabili”. All’indagine hanno partecipato 38 imprese associate a Confservizi Cispel Toscana, che operano nei settori del servizio idrico (8), produzione e distribuzione di energia (10), gestione della raccolta e del ciclo dei rifiuti urbani (15) e trasporto pubblico locale (5). Si tratta di un campione significativo di imprese che, con riferimento all’anno 2012, dà lavoro ad un totale di 11.534 addetti, circa l’1% del totale dell’occupazione dipendente della Toscana. Il maggior numero di occupati è nel settore del TPL (35%), seguito dai Rifiuti (33%), dall’Idrico (23%) e dall’Energia (9%). Per quanto riguarda la dinamica occupazionale dei settori considerati, nel periodo che va dal 2009 al 2012, si registra una crescita complessiva dell’occupazione (+2,6%), trainata soprattutto dal settori dei rifiuti (+7%) e dell’idrico (+0,7%). “Questa ricerca – ha detto De Girolamo - rappresenta un ulteriore importante tassello che ben si inserisce nella riflessione collettiva alla quale sono chiamati operatori, sindacati, accademici, sui possibili scenari futuri e sulle sfide che ci stanno attendendo”. Ciò che serve per affrontare queste sfide, secondo De Girolamo, sono “regole nuove, volte ad eliminare le disfunzioni del sistema, ma anche una nuova angolazione visuale che porti al centro dell’economia nazionale e regionale un settore che, nonostante la crisi, ha fatto registrare una crescita del fatturato e degli investimenti e una certa stabilità nell’occupazione”. Per il presidente di Confservizi Cispel Toscana, il settore dei servizi che “ha grandi potenzialità economiche ed occupazionali” ed è “indubbiamente strategico per lo sviluppo economico e il benessere delle comunità locali” necessita “di una maggiore programmazione, di regole proprie che ne valorizzino la specificità ed anche di adeguati strumenti contrattuali “. De Girolamo definisce la riforma dei servizi pubblici locali che è stata portata avanti fino ad ora “carente e pericolosa, in quanto esprime tagli traversali ed una prospettiva che si appaga di una finalità meramente ragionieristica, incapace di traghettare questo settore, che gestisce risorse fondamentali per i cittadini e rappresenta un pezzo importante dell’economia del Paese, verso il futuro“. I servizi pubblici locali – conclude De Girolamo – sono un mondo complesso e ricco, che dalle istituzioni ha bisogno di linee di programmazione ben definite e di un chiaro indirizzo verso il quale dirigersi”.

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