L’attività degli operatori di Sei Toscana raccontata da QN

Il quotidiano QN, in un inserto speciale dedicato alla ripartenza post-Covid, ha pubblicato un interessante articolo, a firma della giornalista Lisa Ciardi, che descrive le attività dei dipendenti di Sei Toscana impegnati nei servizi straordinari di igienizzazione e sanificazione. Di seguito l’articolo.

Tuta bianca antibatterica. Giaccone ad alta visibilità. Guanti e occhiali protettivi. E l’immancabile mascherina. Cosimo Sini è un operatore di Sei Toscana e, dall’inizio dell’emergenza, ogni giorno parte dal cantiere di via Simone Martini a Siena per svolgere i servizi di sanificazione e igienizzazione. Da quasi due mesi, ormai, al gestore unico dei rifiuti della Toscana meridionale arrivano decine e decine di richieste da parte dei Comuni, ma anche delle imprese, per sanificare e igienizzare strade, cassonetti, panchine, cestini e le aree più frequentate come supermercati, uffici postali e banche. «Io e i miei colleghi non ci siamo mai fermati e ogni giorno andiamo fuori per fare il nostro lavoro. Un po’ la mia vita è cambiata, ma non ho paura. L’azienda ci mette a disposizione tutti i dispositivi che servono per proteggerci e siamo formati per fare questo particolare servizio». Un lavoro che vede gli operatori di Sei Toscana impegnati dalle cornici più suggestive del territorio sino ai paesi e alle aree rurali più isolate. «Quando siamo stati in piazza del Campo è stato strano ma anche emozionante. Io e il mio collega eravamo concentrati per cercare di igienizzare ogni centimetro di piazza, ma quando abbiamo alzato gli occhi ci siamo resi conto della bellezza di questo luogo. Di solito la diamo quasi per scontata, senza farci caso. Oggi è diverso». Soprattutto nei luoghi di interesse storico, Sei Toscana utilizza macchinari di ultima generazione capaci di compiere le operazioni di igienizzazione con un getto di vapore alla temperatura di 140 C°. «Bisogna sempre fare attenzione a dove si rivolge il getto, ma lo sappiamo bene, non facciamo altro da due mesi a questa parte. Ma poter dare il nostro contributo per contrastare la diffusione di questo maledetto virus vale più di mille sacrifici».

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