Costa: 17 rifiuti diventeranno prodotti

«Vorrei che il 2020 fosse l'anno dei Cam, i Criteri ambientali minimi, che cubano 170 mld di euro, ma oggi hanno uno sviluppo di circa il 15/20%. C'è tanto da fare sul green public procurement. Vorrei che questo tema entrasse nel collegato ambientale» alla manovra di bilancio: a dirlo è stato il ministro dell'ambiente, Sergio Costa, ieri in audizione sulle linee programmatiche dell'esecutivo, in commissione ambiente alla camera. Il ministro ha affrontato il tema dei decreti attuativi del regime end of waste; cioè la cessazione della qualifica di rifiuto a seguito di un processo di recupero, al termine del quale lo scarto assume qualifica di secondo prodotto. «Entro tre mesi dovremmo definire il passaggio all'Ispra e all'Istituto superiore di sanità (Iss) dei rifiuti da costruzione e demolizione, che rappresentano oltre 51 mln di mq su base annua; poi toccherà a rifiuti di gesso, pulper, soil washing, oli alimentari esausti, fanghi da forse, plastiche miste da recupero chimico, rifiuti tessili, vetro sanitario, vetro resina, ceneri d'altoforno e residui da acciaieria: per questi, stimati, occorrono da oggi un tempo tra 9-10 mesi», ha detta «Nel corso dell'anno prossimo, tranne intoppi di natura giuridico-amministrativa, tutti questi, che sono 17, per oltre 55 mln di metri cubi su base annua non saranno più rifiuti, ma materie prime seconde», ha spiegata. Non solo. Costa ha rivelato che «alcuni decreti di end of waste sono al tavolo del ministro; sono nella procedura autorizzatoria». E ancora: «Sulle gomme vulcanizzate, Iss e Ispra hanno formulato parere definitivo sulle modifiche apportate alla prima bozza di decreto, a seguito delle osservazioni Ue; il decreto è stato inviato dall'ufficio legislativo al Consiglio di stato per il parere definito, prima della pubblicazione. Quindi siamo all'ultimo miglio». Per quanto riguarda il decreto sul recupero del pastello di piombo, questo Q in attesa del parere dell'Istituto superiore di sanità per poterlo depositare in Consiglio di stato»; stessa cosa per plastiche miste, carta da macero, rifiuti inerti da spazzamento delle strade». Per questi decreti ce la dovremmo fare per l'inizio dell'anno», ha chiosato Costa. Quindi, due passaggi. Uno sui parchi: «Quest'anno è il primo che vede concentrate le risorse per i parchi nazionali in misura pari a 85 mln più 10/12 della gestione ordinaria. Conto di superare i 100 mln di euro», ha detto il ministro. E un altro sulla terra dei fuochi: «Il governo ha dovuto diramare nuovamente dall'inizio tre ddl: Risanambiente, Tutelambiente e Terramia». Da ultimo un accenno al tema bonifiche: «Da gennaio avremo al ministero dell'ambiente una direzione generale dedicata esclusivamente alle bonifiche. Tutti i siti avranno un interlocutore unico». Poi, in audizione Costa ha citato gli obiettivi della legislatura. Primo: migliorare la qualità dell'aria e lottare contro i cambiamenti climatici, puntando su decarbonizzazione, mobilità sostenibile, rinnovabili ed efficienza energetica. Secondo target: mettere in sicurezza il territorio dal dissesto idrogeologico, attraverso il contrasto al consumo di suolo, il governo e la tutela dell'acqua come bene comune. Terzo obiettivo: prevenire e contrastare i danni ambientali e alle terre dei fuochi, intensificando controlli, azioni di recupero, interventi di bonifica e risanamento. Oltre a queste tre coordinate il ministro ha focalizzato altri quattro punti programmatici: favorire la transizione ecologica dell'Italia verso l'economia circolare; modernizzare i sistemi di gestione rifiuti e la loro tracciabilità; siglare un nuovo patto per proteggere e valorizzare i patrimoni naturalistici del paese e rafforzare le aree protette; favorire la crescita sostenibile e innovativa, migliorando e semplificando i sistemi di valutazione ambientale. Luigi Chiarello -o Riproduzione riservata.

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